domenica 7 ottobre 2012

....guardando dal sedile accanto..

Questo post inaugura ben tre nuove etichette: "Il raccontino", perché forse può esser visto come tale, "Sul treno" perché è lì che si svolge e poi questa potrebbe diventare l'etichetta di altri posts; in ultimo direi "La linea sottile", perché chi conosce bene sia il mio stile sia l'omonima canzone di Ligabue... sa com'è sottile nei miei scritti la linea tra la realtà e la fantasia, tra dormire e sognare, tra aspettare e scoppiare


Nel gruppo di sedili accanto al mio, due ragazzi e una ragazza, appena più giovani di me. Una coppia con l'amico di lui. Lui ben vestito, ben pettinato, sarebbe assolutamente promosso se non fosse per la borsa a tracolla. E non chiamatemi superficiale per questo: l'analisi da treno è tanto più profonda quanto più osserva la superficie, a volte. Un ragazzo carino, di quelli di cui una ragazza intelligente si potrebbe innamorare, se fosse in grado di osservarne la bontà, la dolcezza, la vivacità nascosta sotto l'aspetto ordinario. Lei indiscutibilmente bruttina, niente trucco, maglietta bianca, tiene la mano su quella di lui, o sulla sua borsa quando lui - pover'anima - si soffia il naso o si gratta un orecchio. Quando mi cade il cellulare, mi osserva con disapprovazione. Appena mi vede scrivere, mi guarda con sospetto, più che con curiosità.

E poi c'è lui, l'amico, l'altro. All'inizio pensavo che lei ne fosse attratta, ma non abbastanza brillante per piacergli. Sbagliato. Lui le piace, molto più del suo povero fidanzato cui è abbarbicata. Ma il suo problema non è non essere abbastanza brillante per piacergli. Il suo problema è che è troppo stupida per capire che ha già vinto, che si tiene stretta all'uomo giusto. L'altro è bello, decisamente. Vestito meno bene ma con più attenzione. Finto trasandato, conosce le sue carte, e sa giocarle. Fa ridere, e lo sa. A volte mi guarda di sottecchi per vedere se rido delle sue battute. Cosa mi costa accontentarlo? Però è tutto lì, finisce tutto in superficie. Non c'è altro, sotto i capelli spettinati ad arte. è bravo ad attirare l'attenzione, e poi? Il suo amico lo sa: gli risponde con dolcezza; lo conosce da tanti anni ed è consapevole di essere lui a guidare - in sostanza - quel leader bambino. Lei continua a pendere dalle sue labbra, a ridere, a incoraggiarlo: e fa bene, è un cucciolo da imboccare. Lui se ne compiace, ma lei non è abbastanza. Troppo incolore, troppo bruttina, troppo adorante. Ma anche se fosse diversa, non tradirebbe mai il suo amico.

Alla fine, chi vorrei veder scendere solo alla prossima stazione è il fidanzato di lei. Si merita di camminare per vie sconosciute, alla ricerca di quella pianta rara che si chiama fiducia in se stessi. E troverà una donna dolce, appena più aperta di lui, che lo capirà.

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